Scenes from a marriage è la serie tv di Hagai Levi che è stata presentata logicamente fuori concorso alla mostra del cinema di Venezia. Tratta dall’omonima opera di Bergman, affronta per mezzo di 5 episodi i momenti cardine di un amore al collasso.
Il tema di un matrimonio che rasenta o addirittura valica il fallimento è ormai sempre più quotato ad Hollywood, lo si veda con i recenti Storia di un matrimonio e Malcolm e Marie. Sempre più registi si immolano nello sviscerare per mezzo di estenuanti e soffocanti dialoghi i principali drammi che portano mano a mano un amore allo sfacelo. Egoismo, passione, tradimenti, risentimento, dipendenza si fondono in un eterno litigio portando i due coniugi a ferirsi l’un l’altro a colpi di fendenti vocali. Solo che, a differenza delle opere precedentemente citate, risulta stavolta più semplice una presa di posizione. A reggere l’intera struttura vi sono le due impeccabili interpretazioni di Oscar Isaac e Jessica Chastain, in grado di portare in vita personaggi altamente tridimensionali ed umani. Assurdo anche il fatto che, benché il regista abbia scelto di mantenere lo spettatore ancorato alla realtà mostrando nei primi istanti gli attori sul set, bastino pochi minuti per rifinire nel turbinio di emozioni e nella voragine dei drammi dei protagonisti. Spettatori inerti della deriva di un amore. Incapaci di intervenire laddove assistiamo agli errori dei coniugi, laddove carpiamo il sentimento che ancora li lega e ne cogliamo l’immenso spreco.
La messa in scena di per sé è molto semplice e lineare, perché ciò che il regista cerca è l’autenticità ed il realismo del meccanismi di coppia; l’intera ossatura della serie sono i dialoghi, sono gli scambi inaciditi di battute tra gli amanti. Tutto ciò che c’è attorno non è altro che mero e superfluo contorno, lo stesso vale per i personaggi secondari, fugaci comparse che spianano la strada alla vera tragedia.
I primi due episodi della serie scorrono quindi rapidi, lasciando un macigno sullo stomaco dopo la visione, evocando nel corso dei minuti i sentimenti più disparati; dalla rabbia alla frustrazione, dalla pietà alla desolazione. Già a partire dai primi minuti ci si riesce a rendere conto che sotto alla patina di perfezione si cela un intero bagaglio di problemi, lo si coglie perfettamente nel disagio che traspare dagli occhi di Mira mentre deve parlare del proprio matrimonio con un’estranea. Se la serie dovesse mantenere il medesimo livello nei restanti tre episodi andrebbe di certo ad inserirsi tra i migliori prodotti seriali dell’anno, nonostante di per sé non rappresenti un’innovazione, ma anzi vada a scandagliare una strada già abbondantemente spianata, ma ciò non toglie che lo faccia con un’eleganza e una genuinità che non sempre si riescono a trovare nel cinema. Hbo si riconferma quindi una piattaforma totalmente meritevole della nostra fiducia, perciò non resta altro da fare che seguirla su Sky ed attendere, spiando dal buco della serratura, che il diverbio tessa tutte le sue fila e volga al suo più naturale epilogo.
Camilla.