Quando una qualunque serie giunge alla nona stagione rischia di dimostrarsi stanca, di dimostrarsi banale codazzo di sé stessa e delle proprie storie e per un periodo Shameless lo è stata, ma comunque da fedeli ed appassionati abbiamo tutti continuato a riporre la nostra fiducia nei suoi bizzarri personaggi. E, stranamente, è stata un’ottima mossa, perché in questa stagione si ha una ripresa di ritmo; le follie deliranti continuano ad essere in grado di appassionarci, di strapparci risate e lacrime a minuti alterni.
La stagione come sempre ruota sull’intera coralità di personaggi alle prese con le loro disastrose esistenze, mai in pausa, sempre frenetiche e sull’orlo del crollo, con il baratro a due passi anche quando la stabilità pare una certezza. Sette vite vissute secondo la legge di Murphy. Questa stagione ha però una differenza da tutte le altre; è volta ad indirizzarci verso due addii, uno più irreversibile dell’altro. Due attori hanno infatti deciso di abbandonare il cast e con essi ovviamente i loro personaggi la famiglia; si tratta di Ian e di Fiona, Cameron e Emmy. Anche se, date le ultime indiscrezioni, pare che il rosso abbia fatto inversione di marcia. La temporanea chiusura di Ian è unicamente frutto del fan service, ripescate un Mickey dal fondo del baratro e renderete il 70% delle incallite appassionate della serie contente. Per quanto riguarda il saluto a Fiona quello risiede nell’ultimo episodio; dopo un’intera stagione di eccessi, di errori e fallimenti, di scene che portano all’esasperazione lo spettatore, a Fiona è concesso il saluto più sobrio possibile. Un piccolo dono a colei che per anni ha sostenuto la famiglia, un omaggio a colei che ha sempre gestito i drammi e le afflizioni di tutti. Alla madre surrogata, alla sorella, all’amante, all’amica, alla confidente.
L’episodio finale non le è interamente dedicato, perché la serie non è su Fiona Gallagher sebbene in alcuni momenti lo si sia potuto pensare. Perciò tutte le storylines proseguono fedeli a loro stesse e con il medesimo peso; dal più piccolo della famiglia che decide di abbandonarla quasi sentendosi superiore ad essa, alla più grande costretta a farlo consapevole del fatto che il suo ruolo sia ormai giunto al termine. Il tutto passando per Debbie ancora in crisi sulla propria sessualità, ma con ben chiare le regole di gestione della casa, e per Carl, piccolo psicopatico che tenta di incanalare sempre più fallimentarmente la propria follia nell’esercito. E poi Lip, con ormai alle spalle il roseo futuro che il college gli aveva prospettato, involontariamente arresosi al South Side, ma con dignità, quindi senza più abusi o vandalismo, che ha saputo trovare un proprio equilibrio negli AA e nel lavoro ed è pronto a diventare un padre migliore di quello che Frank fu per tutti loro. E poi beh, Frank, il folle, l’alcolista, il misantropo, il fomentatore di folle, il reietto ed il genio. Frank è Frank, qualunque sua azione è brutale, rude, sgarbata poesia.
A Fiona viene concesso di ritrovare il senno, le viene concesso di lasciare la serie con dignità e consapevolezza, senza nulla di incompiuto, senza rimpianti. Le viene permesso di passare il testimone al secondo genito, testimone che anche se non ufficialmente era ormai stato ceduto da tempo. Le viene permesso di salutare tutti i fratelli, eccetto Liam, in scene, per i più fedeli, che qualche lacrima la reclamano. In special modo nello scambio di battute con Ian in carcere, nelle frasi del fratello che la spingono ad andarsene senza voltarsi, senza pensare di aver più alcun dovere nei loro confronti, ricordandole che è giunto forse il momento che si preoccupi unicamente della propria di vita.
Vi è poi il saluto a Frank, un saluto fatto di frasi non dette e di sguardi non scambiati. Fatto di lacrime trattenute e sorrisi nascosti. Di ringraziamenti celati e di perdoni concessi. Entrambi consapevoli dei rispettivi ruoli, entrambi consapevoli delle disgrazie reciproche, non pretendono nulla di più l’uno dall’altro.
Ridotto è forse il ruolo di V e Kev nell’episodio, perché, sebbene la loro storia sia sempre una delle più esilaranti, non hanno la chance di salutare Fiona e, come membri della famiglia allargata, di certo ne avrebbero avuto bisogno.
Shameless è stata confermata per una decima stagione e, visto l’andazzo, vista la ripresa degli ultimi episodi e visto che l’abbandono di Fiona è stato gestito in maniera graduale, a noi non resta altro che attendere le nuove disgrazie della famiglia più disagiata del south side di Chicago, per poter ridere e certo, talvolta, piangere con loro.
Camilla.